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Manica a sbuffo o manica a palloncino, così è chiamato quel tipo di manica che in maniera molto femminile ed elegante si gonfia all’altezza della parte superiore del braccio (per quelle corte) o di tutto il braccio, comprendendo anche l’avambraccio (per quelle lunghe) e viene poi raccolta all’estremità o al polso. 

           

Romantiche, e a volte esagerate, le maniche a palloncino vennero introdotte dalle dame delle classi più agiate già nel medioevo: erano staccabili e potevano essere fissate di volta in volta ad abiti diversi.

           

La fattura del tessuto, l’ampiezza dello sbuffo e i dettagli della decorazione andavano ad indicare la ricchezza di coloro che le indossavano. Nell’era dei Tudor in Inghilterra (1485-1603) più la manica era ampia e ricca di dettagli, maggiori erano i possedimenti di quanti la sfoggiavano. 

           

Enrico VIII ed Elisabetta I

           

Nell’epoca vittoriana, poi, sono diventate davvero immense con un crescendo in ampiezza che ha raggiunto il suo apice nell’epoca edwardiana: erano talmente esagerate che sui giornali di fine ‘800 furono denominate “le maniche imbecilli”.

           

Bluse e abiti dell'epoca - 1894

           

Pian piano, negli anni successivi, le maniche a sbuffo iniziano a perdere ampiezza e a sgonfiarsi un po’, soprattutto per consentire maggiore libertà di movimento. 

           

Gli anni ‘20, tutti libertà, comodità e “maschiette”, spedirono le maniche a sbuffo in soffitta. Ma durò poco: negli anni ‘30 eccole di nuovo in tutto il loro splendore. Spumeggianti ed esagerate per le dive, semplici ma comunque onnipresenti negli abiti e golfini di tutti i giorni.

           

Con un design più rilassato, queste maniche piene e fluide presentavano un nuovo look drammatico che le donne amavano indossare. Le maniche voluminose avevano anche lo scopo di allungare la linea delle spalle, facendo strada alle spalline, che divennero sempre più popolari durante questo periodo.

           

Le spalline salirono alla popolarità non molto tempo dopo che la stilista francese Elsa Schiaparelli le introdusse al mondo nella sua collezione del 1931. 

           

Creazioni di Elsa Schiaparelli, anni '30           

           

Furono poi indossate da celebrità e influencer dell'epoca. In particolare, l'attrice Joan Crawford le indossò sul grande schermo, cementando la loro popolarità e fornendo loro un potere duraturo.

           

Joan Crawford e una pubblicità su una rivista dell'epoca           

           

Arrivando a tempi più recenti, non possiamo evitare di citare l’abito da sposa indossato da l'indimenticabile Lady Diana. Disegnato da Elizabeth Emanuel, il vestito aveva ampie maniche a sbuffo ed era arricchito da fronzoli e balze. 

           

Abito delle nozze di Lady D           

           

Da questo momento in poi, le maniche a palloncino tornano ad imporsi nei trend moda a periodi alterni fino ad essere completamente rispolverate negli anni ‘20 del nuovo millennio.

           

In principio fu Saint Laurent, a consacrarle nuovamente alla moda, poi vennero tutti gli altri.

           

Johanna Ortiz, Nina Ricci, Erdem, The Attico, le maniche anni ’80 hanno conquistato le passerelle e poi la strada.

           

Chloe SS 2020

           

Da Marc Jacobs a Philosophy di Lorenzo Serafini passando per Chloe e Cecilie Bahnsen: le loro sfilate testimoniano il grande ritorno delle maniche a palloncino. Over ma sexy, sportive ma eleganti, sbarazzine ma d’impatto.

Erdem SS 2020

           

Fendi FW 2020

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